
SPETTACOLO TEATRALE ITINERANTE SITO ARCHEOLOGICO DI TINDARI
Quando il dio Vulcano riunì a se tutti i fuochi delle sue dimore
Stromboli, Etna, Vesuvio per forgiare le armi invincibili di Enea, sotterra e sotto il
mare, nei suoi incavi protervi, i fuochi si incunearono dal punto più estremo
della Sicilia sino alla terra nera di Etna, diramandosi come serpi
infuocate lungo la distesa dì acqua di Scilla e CariddI..
Come una maga incantatrice la Natura divina mandò segni, sussurri, rumori: aveva inizio la strana magia di un accadimento straordinario. Sin dalle viscere più profonde, la terra di Tindari nel raggio dei mare tirreno, scuotè l'esistenza e le mura della città. Terraemotus animae
Tutto ciò che spaventa, tutto ciò che crea voragini emotive è l'apertura di un varco verso la catarsi liberatoria della vita. Tra riti apotropaici e divinità , madri protettrici, si svolge il rito propiziatorio di salvezza. per l'uomo che conosce il coraggio della stabilità
Il dramma di Medea può in questo caso essere emblema di un terremoto umano che tocca trasversalmente le relazioni più intime e profonde, scatenate da un terraemotus animae sconvolgente.
Le musiche del prologo sono un omaggio a Roberto de Simone
Propylon di Cercadenari
Vulcanalia riti e danza dei fuochi con Gemma Lo Bianco
Terraemotus con Elio Crifò, Gabriella Casali e Luca Fiorino
Teatro greco
Medea di Euripide regia Carlo Emilio Lerici con Edoardo Siravo, Francesca Bianco Gabriella Casali Gemma Lo bianco